ACIDITÀ E MALATTIE
L'acidosi tissutale é un problema assai diffuso ed é classificato ai primi posti tra le malattie della civilizzazione. Coinvolge in particolare il tessuto connettivo ma, dal momento che i valori ematici rimangono inalterati e l'acidosi é rilevabile soltanto attraverso l'esame dell'urina, tale disturbo spesso non viene riconosciuto. Infatti, l'acidosi tissutale latente é uno stato patologico diverso dall'acidosi manifesta, quest'ultima, diagnosticabile in modo preciso è causa di importanti squilibri dei valori ematici. L'acidosi tissutale, che aumenta progressivamente nel corso degli anni, riveste un ruolo particolarmente importante in tutte le malattie reumatiche dato che, indipendentemente da altri fattori causali, gli acidi depositati nel tessuto connettivo provocano, tra l'altro, noduli cartilaginei ed ossei.
In una situazione di omeostasi le cellule, i tessuti e gli organi svolgono correttamente le loro funzioni. Scorie e tossine vengono eliminate attraverso il sistema linfatico verso gli organi emuntori. Se la quantità di tossine è troppo elevata e/o l'eliminazione insufficiente, allora vi è accumulo di tossine nel mesenchima, nei tessuti, negli organi e nel sangue, con la comparsa di una prima infiammazione ed acidosi metabolica . La fase di infiammazione è sostanzialmente una crisi di eliminazione, una strategia dell'organismo per riacquistare l'equilibrio. Tuttavia, se il carico di tossine è troppo elevato o l'organismo non ha sufficiente energia vitale che gli permetta di eliminare le tossine, oppure ancora se si effettua una terapia soppressiva del sintomo, si creano le condizioni perché le tossine si accumulino nell'organismo verso l'interno portando ad un peggioramento di malattia
Praticare sport intensi e faticosi dove si richiede una massima concentrazione provoca la produzione di acido lattico nei muscoli e quindi l'organismo, per mantenere l'equilibrio acido-basico, si attiva per neutralizzare tale acido.
Quando pratichiamo un esercizio fisico, il maggior impiego di glicogeno per produrre energia, produce a sua volta acido lattico e CO2, diminuendo il pH del muscolo.
Più è aggressivo l'esercizio, più rapidamente i muscoli diventano acidi, e ciò provoca stanchezza.
I muscoli del cervello e il nostro organismo lavorano meglio in una ristretta gamma di pH. A riposo, il pH del muscolo è di circa 6,9, mentre quello del sangue arterioso è di circa 7,4.
L'accumulo di acido limita anche la produzione di ATP, la molecola del metabolismo energetico e disturba l'attività enzimatica che produce energia.
Quando il pH scende sotto il 6,5 il muscolo smette di funzionare del tutto. L'acidità riduce direttamente il potere dei muscoli, inibendo l'azione contrattile delle fibre muscolari.
Più è intensa l'attività muscolare, maggiore è la produzione di acido lattico.
Allenamenti intensi e frequenti inducono uno stato di moderata acidosi metabolica cronica e generano sia nell'atleta di elite che nello sportivo amatoriale: senso generale di spossatezza, abbassamento delle difese immunitarie, recupero incompleto tra un allenamento e l'altro.
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